domenica 7 novembre 2010

La "Malattia"
Penso sia una malattia... il voler salire.
Salire, scalare, arrampicare, come dir si voglia.
Un vero e proprio rapporto amoroso con la roccia, dove i sensi percepiscono i segreti della terra,dove la dura pietra ti accoglie e ti permette di "creare".
Si,perchè una via su roccia è una "creatura", è come dipingere un quadro, come disegnare un abito. Tutto quello che si ha dentro viene liberato, viene espresso, trasmesso sulla roccia. Ne viene fuori arte,una linea... una linea che racchiude emozioni, paure, momenti forti, momenti in cui ci si sente padroni del mondo e momenti in cui ci si sente piccoli e sovrastati dalla grandiosità della natura.
Aver paura di affrontare un difficile passaggio fa parte del gioco, è forse questa la sensazione più bella, il fatto di mettersi un discussione, il rischio.
Il rischio di cadere, di volare. Magari l'ultima protezione è giù, qualche metro sotto, ma è lì che viene fuori il meglio di te, sai che devi passare, è come entrare in un tunnel, e quando sbuchi fuori senti di essere cresciuto, di esserti affermato ancora una volta. E' una sensazione bellissima...

E vai avanti, ancora più su, ascoltando la tua musica preferita e annusando gli odori del calcare... le note perfette dei colpi del martello su un chiodo ben messo, la musica che vien fuori quando la mano cerca tra la moltitudine dei "ferri del mestiere" il nut della misura giusta che ti serve per quella determinata fessura...
...anche "Molla tutto", "Metti in tiro", "Dammi corda", diventano musica. Le comunicazioni con i compagni di viaggio, con i quali, oltre ad una semplice corda da alpinismo, si è legati da un'altra corda invisibile, che è quella di una profonda amicizia che solo la montagna e le condizioni a volte estreme che essa impone, possono creare.

Sono grato alle rocce. Mi danno tutto questo...

7 commenti:

Pollinofantastico ha detto...

Prova a vedere se si legge,ho cambiato il carattere.Ai miei due computer non ho problemi.Fammi sapere.
A presto

falcotrek ha detto...

[... le note perfette dei colpi del martello su un chiodo ben messo ...]
una sinfonia! ricetta giusta, che mescolata e annodata a quella
[... corda invisibile, che è quella di una profonda amicizia ...]
sono l'antidoto perfetto per una cura piena di magia.

Complimenti Max,alla grande come sempre
P.

Pia ha detto...

mi piace! :)

naturalmentepollino ha detto...

Le tue parole sono poesia, poesia che si può capire solo vivendo la montagna... la roccia.
Complimenti.

Turi ha detto...

Eh si!!! Quando tempo fa ti dissi che eravamo malati di montagna!
Ma tu si ciutu e nun ci putimu fa nenti!
Ciao Max

***IL FALCO*** ha detto...

Grande Max...hai ragione, forse è una malattia, ma una malattia necessaria, di cui non si conosce la cura. O si è malati o non lo si è. Però è contagiosa e fa ogni tanto altri ammalati. Leggerti e vedere le tue immagini, in questo pomeriggio piovoso, mi riporta con la mente alle nostre uscite, alle nostre vie, ai nostri appuntamenti con la roccia.
E già sento la voglia di rimettere piede in parete, con chiodi , nuts, friends , corde e quant'altro..magari proprio per fare quella cresta che tanto mi attira e a cui ho già dato il nome.
Ciao Max e grazie... Quando l'onda arriva, bisogna cavalcarla.

Anonimo ha detto...

Si …è una malattia… incurabile, insostenibile ed indescrivibile! e quando non si può toccare quella roccia amanta, quando non si possono definire i propri pensieri in un ascesa, allora …è tutto perduto! e la tua anima distrutta, logorata dalla tristezza di non poter salire si lascia persuadere dalla rabbia e nulla t’appaga! nè tramonto nè alba colmano quel desiderio d’andare ….Quell essenziale senso di libertà che ti fa sentire VIVO !!!!! ma a chi lo vai a spiegare,a chi lo racconti quello che si prova in un "ascesa" …nè dolore nè tristezza …tutto quello che desideri è lì, dinnanzi a te !!!SI è UNA MALATTIA una dolce incolmabile malattia ….
a presto
Imma