E' primo pomeriggio quando decido di partire verso il Monte Cocuzzo, una vocina mi chiama da lassù, è da stamattina, appena alzato che la sento, viene proprio da li, in mezzo a quelle rocce che desidero toccare, accarezzare, scrutarne le forme... voglio andare da solo, ho bisogno di pensare, di capire cosa mi stà accadendo, voglio sentire la libertà delle montagne senza interferenze, voglio vagabondare senza orari ma con una meta...
Nello zaino infilo le scarpette d'arrampicata e il sacchetto della magnesite...
Parcheggiata l'auto, lascio subito la strada che purtroppo sale fino in cima, (faccio sempre finta che non ci sia) e taglio liberamente il versante ovest della montagna, quello che guarda verso il mare puntando la parte opposta a quella dalla quale sono qui giunto, quella ancora intatta, non intaccata da mano umana, dove la solitudine regna sovrana. Intanto dei grossi ammassi di vapore acqueo si stanno alzando e cominciano ad avvolgere tutto quello che c'è intorno a me... ad una certa altezza però si fermano, non salgono fino alla cima, arrivano a circa cento metri di quota più in basso da dove stò io, ma stanno circondando la montagna, comincio a capire che il desiderato "mare di nuvole" oggi ha deciso di deliziarmi della sua presenza! Le emozioni cominciano a correre dentro di me, si susseguono... vorrei condividerle con qualcuno, è un peccato, è egoismo tenerle tutte per me, sono troppe, mi riempiono l'anima fino a farla quasi scoppiare...telefono ad una persona a me cara, sò che può capire quello che stò vivendo...
Nello zaino infilo le scarpette d'arrampicata e il sacchetto della magnesite...
Parcheggiata l'auto, lascio subito la strada che purtroppo sale fino in cima, (faccio sempre finta che non ci sia) e taglio liberamente il versante ovest della montagna, quello che guarda verso il mare puntando la parte opposta a quella dalla quale sono qui giunto, quella ancora intatta, non intaccata da mano umana, dove la solitudine regna sovrana. Intanto dei grossi ammassi di vapore acqueo si stanno alzando e cominciano ad avvolgere tutto quello che c'è intorno a me... ad una certa altezza però si fermano, non salgono fino alla cima, arrivano a circa cento metri di quota più in basso da dove stò io, ma stanno circondando la montagna, comincio a capire che il desiderato "mare di nuvole" oggi ha deciso di deliziarmi della sua presenza! Le emozioni cominciano a correre dentro di me, si susseguono... vorrei condividerle con qualcuno, è un peccato, è egoismo tenerle tutte per me, sono troppe, mi riempiono l'anima fino a farla quasi scoppiare...telefono ad una persona a me cara, sò che può capire quello che stò vivendo...
Proseguo su terreno ripido tra sfasciumi di roccia fino ad incrociare la cresta sud, da qui posso scorgere "Gli Scaglioni", così vengono chiamati...
Quando arrivo non posso fare a meno di farmi un giro tra gli incredibili torrioni, sono tante volte ormai che ci sono stato ma ancora non ho esplorato tutti i recessi di questo paradiso geologico, ogni volta vedo delle forme nuove e curiose.
Poi il richiamo della fredda pietra si fa assordante, insopportabile... devo toccarla, calmarla... sento le urla... o forse è il bambino che è in me che fa tutto questo baccano...
...riesco a farmi addirittura qualche autoscatto...
Al ritorno salgo fino in cima, mentre il sole ormai stanco tramonta dietro al mare di nuvole colorando tutto, compresa la statuina di San Francesco che scopro cementata su una roccia, forse dagli abitanti di Fiumefreddo Bruzio perchè li sorvegli da lassù, visto che essa guarda perfettamente in direzione del piccolo centro tirrenico.
Al ritorno salgo fino in cima, mentre il sole ormai stanco tramonta dietro al mare di nuvole colorando tutto, compresa la statuina di San Francesco che scopro cementata su una roccia, forse dagli abitanti di Fiumefreddo Bruzio perchè li sorvegli da lassù, visto che essa guarda perfettamente in direzione del piccolo centro tirrenico.