venerdì 4 ottobre 2013

"Ciao Minù" La Relazione.

“Ciao Minù” -  Timponi di Frascineto – Pollino – Calabria
Alessandro Galasso, Franco Formoso, Massimo Gallo  22/09/2013 - 5 L  - 110 metri -  V+  
La via si sviluppa su uno spigolo sull’estrema destra del bastione roccioso che si trova in alto a fianco della cima del Timpone del Corvo (a destra guardando da Frascineto). 


Avvicinamento: Non è conveniente salire a piedi dal basso, ma arrivare dall’alto e giungere all’attacco della via in discesa. Prendere la  stradina che parte nei pressi del campo sportivo di Frascineto e sale verso la montagna, che dopo i primi comodi tornanti diventa molto più ripida e dissestata, oltrepassa un cancello, e dopo un pò comincia a spianare. Giunti ad una diramazione sulla destra (strada sterrata) lasciare l’auto. Da qui, percorrere la diramazione, e lasciarla dopo circa trecentocinquanta metri per scendere liberamente puntando il panoramico balcone roccioso popolato da radi alberetti, a sinistra (guardando verso Frascineto) rispetto alla cima del Timpone del Corvo. Qui cercare il passaggio obbligato per scendere giù, e una volta trovato, verso sinistra si vedrà di profilo il pilastro che si raggiungerà con una diagonale su ripidi pendii erbosi.
La base del pilastro è larga, solo dopo il primo tiro diventa gradualmente più affilato.  Attaccare dal lato sinistro in prossimità di alcuni alberi.
Descrizione della via:
L 1:  20 metri,  (IV+ / un passo di V-)
Attacco facile,( III+) si sale dritti per i primi metri, poi la difficoltà sale fino al IV+  nel leggero traverso verso sinistra  e sul successivo spigoletto da rimontare diventa di V- , ma giusto un passaggio. Superato questo, affrontare il successivo gradone roccioso (III+) e fare sosta.

L2:  20 metri,  (IV+)
La difficoltà di questo tiro è la roccia marcia, per cui bisogna fare molta attenzione.  Dopo la partenza su facili roccette, (III) impegnare il diedro che con difficoltà continue di IV+ ci porta fino ad un grosso cespuglio di leccio dove le difficoltà diminuiscono (II). Da qui si traversa a destra per un paio di metri e si fa sosta.
L3:   30 metri  (IV+)
Qui diventa tutto più affilato ed aereo. Primi metri facilissimi, poi placca ben ammanigliata (IV) e ancora su crestina esposta di IV- , fino ad una bella placca verticale (IV+) che ci deposita sulla stretta cengia della sosta, sotto una liscia placca strapiombante.
L4:  25 metri  (IV / un passo di V)
Si parte scavalcando il bordo sinistro della placca e quindi esponendosi sui circa 80 metri di vuoto della parete destra dello spigolo, entrando in un diedro,(IV) all’uscita dello stesso, risalire pochi metri di crestina (III) fino ad un poggio dal quale parte il traverso (passo di V) e breve diedro, (IV) quindi sosta.

L5:  15 metri  (III /un passo di V+)  (evitabile se si impegna il diedro alla sua destra, con difficoltà intorno al IV.

Dalla sosta, subito su placca (V+) (Da noi “azzerato”) poi IV su crestina, e successivo risalto (III) che ci deposita in cima.

Ritorno: Dalla cima puntare in salita a vista verso la stradina sterrata dell’andata, che ci riporterà all’auto.