“Ciao Minù” - Timponi di Frascineto – Pollino – Calabria
Alessandro
Galasso, Franco Formoso, Massimo Gallo
22/09/2013 - 5 L - 110 metri - V+
La
via si sviluppa su uno spigolo sull’estrema destra del bastione roccioso che si
trova in alto a fianco della cima del Timpone del Corvo (a destra guardando da
Frascineto).
Avvicinamento:
Non è conveniente salire a piedi dal basso, ma arrivare dall’alto e giungere
all’attacco della via in discesa. Prendere la
stradina che parte nei pressi del campo sportivo di Frascineto e sale
verso la montagna, che dopo i primi comodi tornanti diventa molto più ripida e
dissestata, oltrepassa un cancello, e dopo un pò comincia a spianare. Giunti ad
una diramazione sulla destra (strada sterrata) lasciare l’auto. Da qui, percorrere
la diramazione, e lasciarla dopo circa trecentocinquanta metri per scendere
liberamente puntando il panoramico balcone roccioso popolato da radi alberetti,
a sinistra (guardando verso Frascineto) rispetto alla cima del Timpone del
Corvo. Qui cercare il passaggio obbligato per scendere giù, e una volta
trovato, verso sinistra si vedrà di profilo il pilastro che si raggiungerà con
una diagonale su ripidi pendii erbosi.
La
base del pilastro è larga, solo dopo il primo tiro diventa gradualmente più
affilato. Attaccare dal lato sinistro in
prossimità di alcuni alberi.
L
1: 20 metri, (IV+ / un passo di V-)
Attacco
facile,( III+) si sale dritti per i primi metri, poi la difficoltà sale fino al
IV+ nel leggero traverso verso sinistra e sul successivo spigoletto da rimontare
diventa di V- , ma giusto un passaggio. Superato questo, affrontare il
successivo gradone roccioso (III+) e fare sosta.
L2: 20 metri,
(IV+)
La
difficoltà di questo tiro è la roccia marcia, per cui bisogna fare molta
attenzione. Dopo la partenza su facili
roccette, (III) impegnare il diedro che con difficoltà continue di IV+ ci porta
fino ad un grosso cespuglio di leccio dove le difficoltà diminuiscono (II). Da
qui si traversa a destra per un paio di metri e si fa sosta.
Qui
diventa tutto più affilato ed aereo. Primi metri facilissimi, poi placca ben
ammanigliata (IV) e ancora su crestina esposta di IV- , fino ad una bella
placca verticale (IV+) che ci deposita sulla stretta cengia della sosta, sotto
una liscia placca strapiombante.
Si
parte scavalcando il bordo sinistro della placca e quindi esponendosi sui circa
80 metri di vuoto della parete destra dello spigolo, entrando in un diedro,(IV)
all’uscita dello stesso, risalire pochi metri di crestina (III) fino ad un
poggio dal quale parte il traverso (passo di V) e breve diedro, (IV) quindi
sosta.
L5: 15 metri (III /un passo di V+) (evitabile se si impegna il diedro alla sua destra, con difficoltà intorno al IV.
Dalla
sosta, subito su placca (V+) (Da noi “azzerato”) poi IV su crestina, e
successivo risalto (III) che ci deposita in cima.
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